I NOSTRI PROGETTI

Sostegno alla Neuropsichiatria infantile al S.Antonio Abate di Cantù

L’associazione SILVIA  e Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù BCC hanno annunciato che continuerà per altri due anni il progetto di potenziamento del servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù; le dottoresse Valentina Cittadino, Federica Micucci ed Erika Mottadelli, impegnate in prima persona nell’attività illustrata dal dottor Palomba, hanno confermato che saranno ancora parte attiva del progetto.

Il prossimo biennio vedrà ancora la Banca e l’Associazione SILVIA sostenere l’onere di 90.000 euro suddivisi in parti uguali, quest’ultima potrà ancora contare sull’aiuto di Soci, clienti e sostenitori  che avranno la possibilità di effettuare le donazioni (fiscalmente detraibili) utilizzando l’IBAN IT80M0843051060000000960436 intestato all’Associazione.

Due anni fa Cassa Rurale ha condiviso l’avvio di questo importante progetto sviluppato grazie alla fattiva e preziosa collaborazione dell’Associazione S.I.L.V.I.A. Onlus, con l’obiettivo di ovviare alle criticità rilevate soprattutto per la fascia di età 0-6 anni, il progetto ha messo a disposizione della Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale di Cantù tre figure professionali: una neuropsichiatra infantile, una psicologa e una terapista della neuro-psicomotricità per 15 ore settimanali ciascuna.

Per sostenere le nostre iniziative:

Aiutaci con un bonifico presso la Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù

IBAN: IT80M0843051060000000960436

Progetto “Emergenza Bambini Fragili”

Facilitare i percorsi in caso di soccorso di bambini affetti da patologie complesse, rare e ad alta instabilità clinica, dalla chiamata al 118, passando per l’intervento sul territorio e in Pronto Soccorso fino all’eventuale ospedalizzazione è l’obiettivo del “Progetto emergenza bambini fragili”, fortemente sostenuto da S.i.l.v.i.a. Onlus e messo a punto dall’Unità Operativa di Pediatria dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia in collaborazione con Areu-118 di Como.

Il progetto si rivolge in particolare a pazienti con malattie genetiche oltre a tutti quei bambini che, dopo la nascita, hanno avuto problemi gravi in seguito a patologie a insorgenza post-natale come, ad esempio, sofferenza cerebrale e insufficienza respiratoria o sono affetti da epilessia farmaco resistente o diabete con scarso controllo.

I vantaggi in termini di organizzazione sono evidenti: si consentirà la tempestiva identificazione del paziente, faciliterà l’individuazione del tipo di soccorso da inviare nonché l’ospedale di destinazione e la conoscenza delle specificità di trattamento da parte del personale sanitario. Inoltre, consentirà di fornire una precoce informazione al personale di soccorso in caso di necessità di assistenza di emergenza.

I referenti operativi sono la pediatra del Sant’Anna Silvia Tajè e Paolo Bini, responsabile del Coordinamento Clinico Organizzativo Neonati Critici della Terapia Intensiva Neonatale.

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(fonte del video: QuiComo.it)

Aiutaci a sostenere questo fondamentale progetto pilota nell’area Comasca per aiutare i nostri “Bambini Fragili”.